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Tag Archives: metropolitana milano

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© 2023 Minici Giovanni Luca – www.metroricerche.it, si acconsente l’uso di questo articolo e delle immagini citandone l’autore e la fonte, ad esclusione delle immagini di proprietà di terzi, come chiaramente indicato.

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Quest’ opera è distribuita con licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non o

La metropolitana di Milano, sicuramente i lotti costruiti negli anni ’60, furono finanziati con l’emissione di prestiti obbligazionari. Cittadini, banche e imprese, potevano prestare il denaro per averlo indietro con interessi predefiniti. Il Comune, tramite la società Metropolitana Milanese SpA, a cui i prestiti erano intestati, utilizzò il denaro prestato per costruire le prime tratte della metropolitana. Il denaro fu poi restituito negli anni grazie ai proventi derivanti dall’esecizio della metropolitana e dalle casse del Comune. All’epoca le obbligazioni erano dei documenti cartacei e non digitali come oggi.

Sono riuscito a trovare un quinto titolo obligazionario della Metropolitana Milanese. Si tratta di un titolo da 100000 lire che appartiene ad una serie di cui avevo già trovato il campione da 25000 lire e che credevo fosse unico. Anche questo sembrerebbe una bozza di prova, dato che manca il numero seriale e l’apposito riquadro risulta punzonato per evitare possibili usi fraudolenti. Non è il primo titolo, dato che l’emissione originale risale al 1957 e aveva interessi pari al 6%, ma è il secondo con interessi per il 5,50%, che è stato emesso nel 1960. Il titolo è compreso di matrice e cedole per gli interessi semestrali. Una cuoriosità; ogni tanto si sente dire ancora oggi “le banche hanno staccato il cedolino”, ebbene, qua potete capire da cosa deriva questa espressione, infatti, un tempo, per ricevere gli interessi bisognava recarsi negli uffici preposti con il titolo e staccare letteralmente il rettagolino di carta con la data corrispondente che aveva il nome, appunto, di “cedolino”.

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Innanzitutto una tradizione: lo schema di avanzamento che chi ha seguito questo blog sin dal 2014, ormai ha imparato a conoscere bene:

Oggi alle ore 11,00 è stata inaugurata la tratta Tricolore – San Babila della Metro 4 Blu. Adesso la linea copre la tratta Linate – San Babila collegando così l’aeroposto cittadino al centro città, e alla rete metropolitana esistente. Un evento che si è tenuto presso piazza San Babila all’ombra di un grosso “aereo” che simboleggia l’unione dei due estremi della nuova linea.

Ad accompagnare questa nuova inaugurazione anche numerose modifiche al servizio pubblico di superficie.

Piccola nota architettonica: una delle scale esistenti, create per la prima tratta del 1964, posta nell’angolo sud-est della piazza, vicino a Largo Toscanini, è stata demolita e poi ricostruita in (quasi) perfetto “stile Albini”: sono state smontate le parti in ferro e riverniciate, metre il granito è completamente nuovo ma tagliato secondo lo stile originale. Da vedere assolutamente per avere un’idea di come erano le uscite originali nello stato iniziale, ancora prive della patina di inquinamento e sporco che ora le ricopre.

 

Oggi come nel 1964, la folla attende di entrare nella nuova metropolitana:

TRICOLORE

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Martedì 4 luglio 2023 apriranno le stazioni Tricolore e San Babila.

La M4 verrà quindi finalmente connessa alla rete esistente e verrà completata la tratta che congiunge il centro città all’aeroporto di Linate!

 

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Stato dei cantieri relativo alle sole stazioni:

SAN CRISTOFORO Dal 15 marzo 2016 IN CORSO: allestimento

SEGNERI Dal 17 marzo 2015 IN CORSO: allestimento

GELSOMINI Dall’11 giugno 2015 IN CORSO: allestimento

FRATTINI Dal 26 febbraio 2015 IN CORSO: allestimento

TOLSTOJ Da maggi0 2015 IN CORSO: allestimento

BOLIVAR (ex WASHINGTON-BOLIVAR) Da 31 agosto 2015 IN CORSO: allestimento

CALIFORNIA (ex FOPPA) Dal 2 settembre 2015 IN CORSO: allestimento

CONI ZUGNA (ex SOLARI) Dal 27 agosto 2015 IN CORSO: realizzazione uscite

SANT’AMBROGIO Dal 22 febbraio 2016 IN CORSO: realizzazione uscite

DE AMICIS Dal 22 febbraio 2016 IN CORSO: realizzazione strutture

VETRA Dal 22 febbraio 2016: IN CORSO: allestimento

SANTA SOFIA Dal 19 febbraio 2016 IN CORSO: realizzazione uscite

SFORZA-POLICLINICO Dal 01 marzo 2016, riaperto il 06 marzo 2017 IN CORSO: realizzazione uscite

SAN BABILA Dal 18 dicembre 2015 IN CORSO: collaudo

TRICOLORE Dal 5 agosto 2015 IN CORSO: collaudo

DATEO Operativa

SUSA Operativa

ARGONNE Operativa

STAZIONE FORLANINI (ex FORLANINI FS) Operativa

REPETTI (ex FORLANINI QUARTIERE) Operativa

LINATE AEROPORTO Operativa

FASI REALIZZATIVE:

1)rimozione arredi e alberi

2)spostamento sottoservizi e formazione cantiere definitivo

3)realizzazione pareti perimetrali e consolidamento fondo

4)scavo e posa tiranti

5)realizzazione strutture

6)realizzazione uscite

7) installazione impianti e binari

8)sistemazione superficiali e allestimento stazioni

AGGIORNAMENTO DATE DI APERTURA/CRONOPROGRAMMA

SAN CRISTOFORO Dal 15 marzo 2016 al 2024

SEGNERI Dal 17 marzo 2015 al 2024

GELSOMINI Dall’11 giugno 2015 al 2024

FRATTINI Dal 26 febbraio 2015 al 2024

TOLSTOJ Da maggi0 2015 al 2024

BOLIVAR (ex WASHINGTON-BOLIVAR) Da 31 agosto 2015 al 2024

CALIFORNIA (ex FOPPA) Dal 2 settembre 2015 al 2024

CONI ZUGNA (ex SOLARI) Dal 27 agosto 2015 al 2024

SANT’AMBROGIO Dal 22 febbraio 2016 al 2024

DE AMICIS Dal 22 febbraio 2016 al 2024

VETRA Dal 22 febbraio 2016 al 2024

SANTA SOFIA Dal 19 febbraio 2016 al 2024

SFORZA-POLICLINICO Dal 01 marzo 2016 al 2024

SAN BABILA Dal 18 dicembre 2015 al 04 luglio 2023

TRICOLORE Dal 5 agosto 2015 al 04 luglio 2023

DATEO Dal 23 gennaio 2015 al 26 novembre 2022

SUSA Dal 05 febbraio 2015 al 26 novembre 2022

ARGONNE Dal 02 febbario 2015 al 26 novembre 2022

STAZIONE FORLANINI (ex FORLANINI FS) Dal? al 26 novembre 2022

REPETTI (ex FORLANINI QUARTIERE) Dal? al 26 novembre 2022

LINATE AEROPORTO Dal 28 maggio 2012 al 26 novembre 2022


 

PER UN DETTAGLIO SUL METODO DI REALIZZAZIONE DELLE PARATIE DI STAZIONE: CLICCA QUI

Rendering dell’ipotesi di sistamenzione superciciale post-lavori:

Largo Augusto:

Il cantiere del “corridoio che indirizza” tra Missori M3, uscita Torre Velasca, e M4 Sforza Policlinico

Ecco il rendering del collegamento M3-M4 che ha suscitato tante polemiche. Come potete vedere sempra che il vano ascensore sia posto quasi vicino alla Basilica di San Nazaro, e quindi lì dovrebbero esserci anche le scale fisse o mobili. Ma se vediamo la foto della planimetria (che qualche coraggioso Giornalista è riuscito a pubblicare), il tunnel pedonale si ferma solo a metà di via Pantano. A cosa serve un simile manufatto? Non ha caso il rendering è subito sparito.

Corridoio di collegamento tra M2 e M4:

 

 

 

Il deposito:

 

 

 

 

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Anche RFI si è accorta della presenza della Metro4. E in tempi anche credibili: poco meno di 4 mesi! Ne lcaso specifico sto parlando della stazione Dateo del Passante Ferroviario. Con l’occasione c’è nache una mostra di 45 dipinti lungo il grande mezzanino, dal titolo “Costellazioni” cura di Renato Galbusera e Francesca Vitali Boldini, nell’ambito del progetto Artepassante. Peccato per le scale mobili ancora ferme e, soprattuto, per i due ascensori ancora in manutenzione: l’accessibilità è importante, non si possono attendere mesi per una riparazione, anche se complessa.

Ed ecco il logo nazionale “M” apparire sulle paline:

Logo “M4″ anche sulla segnaletica:

 

 

 

 

 

 

 

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Due mostre alla Triennale di Milano:

“Angelo Mangiarotti: quando le strutture prendono forma” fino al 23 aprile (a pagamento)

“Costruire il futuro. Infrastrutture e benefici per persone e territori” purtroppo solo fino al 26 marzo (gratuita).

Tutte e due coinvolgono le infrastrutture sotterranee e non di Milano. La prima grazie ai progetti che Mangiarotti creò per il Passante Ferroviario; sono sue le stazioni Rogoredo, Villapizzone, Certosa, Repubblica e Porta Venezia. Interessante la presenza di disegni inediti per la stazione Rogoredo, ma non vi dico di più. La seconda mostra è stata creata da Webuild e quindi affronta in pieno anche il tema della costruzione delle metropolitane. Un interessante stand interattivo di grandi dimensioni è interamente dedicato alla costruzione delle Linee 1, 2, 3, 4, 5 di Milano; A, B e C di Roma e la metro di Copenhagen. Ma vi sono anche pannelli informativi su altre metropolitane costruite dalla multinazionale italiane specializzata in grandi costruzioni e infrastrutture. Webuild, vi ricordo, porta con sè il patrimonio di esperienze delle aziende dalla quale fusione essa è nata, come la Salini e la Impregilo, ques’ultima nata dalla fusione delle ditte Impresit, Girola, Lodigiani e Torno, ovvero tutti nomi che potete trovare già nei cantieri della Linea 1 rossa a partire da quel mitico 12 giugno 1957.

Ma la star indiscussa resta la grande fresa circolare di una delle quattro talpe che hanno scavato la M4 (e prima la M5) che fa bella mostra di sè proprio all’esterno dell’edificio della Triennale. Un oggetto incredibile per dimensione e “potenza”, anche narrativa, che speriamo possa dinvetare parte integrante del patrimonio testimoniale di Milano, magari anche presso il Museo della Scienza, in attesa dell’eterno promesso museo dei trasporti. Entrando nel dettaglio si tratta della solo testa rotante, da 58 tonnelate, di una delle quattro talpe che ha scavato i tunnel a diametro minore, ovvero da 6,7 metri, della M4, quindi non una delle due che hanno scavato la tratta centrale a diametro normale. Potrebbe essere quella che ha scavato i tunnel attualmente operativi. Vi sono dubbi sul fatto che si tratti esattamente di quella denominata “Stefania”, ma questo è secondario.

Mostra Mangiarotti:

Mostra Webuild:

 

 

 

 

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Giubilo in tutta la Repubblica! Campane a festa in tutta la città di Milano, oggi, 26 novembre 2022, si inaugura finalmente la Metro 4 blu!

Si tratta, per ora, della prima tratta tra le stazioni di Linate e Dateo. Ecco le nuove prime fermate:

LINATE AEROPORTO

REPETTI (ex Quartiere Forlanini)

FORLANINI FS

ARGONNE

SUSA

DATEO

Interconnessioni con il Passante e le Linee S sono garantite a Forlanini FS e Dateo. Prossima tappa il 2023 per arrivare a San Babila e collegarsi con il resto della rete metropolitana.

Da quel 1998 in cui fu steso il tracciato, al 2011 quando fu assegnato l’appalto, al 2014 quando sono aperti i cantieri, sono passati molti anni (e fiumi di parole scritte e parlate), ma ora è tempo di beneficiare della nostra nuova metropolitana.

AUGURI METRO 4!

 

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Manca davvero poco!

 

 

 

 

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Prendiamo spunto dalla prossima apertura, parziale, della Metro 4 per intervistare il professor Giorgio Goggi, lecchese, classe 1946, architetto e urbanista, ex assessore ai Trasporti Traffico e Mobilità del Comune di Milano tra il 1998 e il 2006 per il Sindaco Gabriele Albertini e, soprattutto, riconosciuto per essere il “papà” delle metropolitane 4 e 5 di Milano. Iniziamo proprio parlando della Metro 4, che interessa massicciamente il nostro municipio.

Come nasce questo progetto? «Nasce inì un modo un po’ strano…»: il professore Goggi fu coinvolto sul tema prima della nomina ad assessore, quando ATM era intenzionata a diminuire il traffico sulla M1 realizzando una metropolitana parallela. L’idea non lo convinceva e quindi propose un tracciato differente che prima di tutto servisse un’area scoperta, ovvero quella che va e comprende l’aeroporto di Linate verso il centro e poi l’area densamente popolata a sud-ovest. Ma la vera chiave del progetto fu la scelta di far passare la nuova linea nella tratta centrale, lungo la circonvallazione dei Navigli tra la Cà Granda e Sant’Ambrogio, in modo da coprire un’altra area del centro e favorirne la futura pedonizzazione. Qui si inserisce quello che è ancora oggi il grande progetto desiderato dal professor Goggi: la riapertura dei Navigli, attuabile una volta spostato in sotterraneo il servizio pubblico. Considerando che la M4 verrà aperta, secondo gli annunci, questo autunno, sorge quindi spontanea la domanda, come mai è rimasta indietro rispetto alla Metro 5 (aperta nel 2013)? Bene, tutto nacque dalla necessità di ripartire i fondi statali, considerando che la legge 211/92 sul finanziamento al trasporto pubblico dava priorità, su scala nazionale, ai progetti con la maggiore previsione di flusso. Questo fece passare la Linea C di Roma in testa, posticipando la M4 e la M5. Tuttavia, fu trovato un accordo col Ministero che erogò una prima tranche di finanziamento (circa 100 milioni) che non sarebbe bastata per la M4 ma poteva far partire la M5, anche grazie all’idea di utilizzare il project financing,. Per questo motivo la M5 è venuta prima della M4. Uno degli altri temi caldi legati alla Metro 4 è quello del mancato collegamento con la M3 in zona Crocetta. In questo caso il professore ci conferma che fu preso in considerazione e studiato, ma la particolare conformazione della stazione Crocetta della M3 (su due livelli) rendeva particolarmente difficile l’interscambio. Successivi tentativi di risolvere la situazione hanno comunque dato sempre esito negativo.

Soddisfatto che il progetto Metro 4 sia praticamente giunto al termine? «Soddisfatto ma vorrei anche la riapertura dei Navigli!» Ma veniamo ad altri temi che riguardano da vicino il nostro municipio, come la preferenziale della filovia 92 che dovrebbe vedere l’apertura dei cantieri l’anno prossimo, inflazione permettendo. Anche questo progetto nacque sotto il suo assessorato ed è finalmente giunta l’ora di vederlo completo. Quello che preoccupa è la perdita di parcheggi auto e qui ci dice «La motorizzazione non si riduce togliendo posti auto, ma offrendo un servizio alternativo» e ci porta l’esempio della tratta della Metro 5 di viale Zara, dove il traffico ha incominciato a ridursi durante il cantiere, per via della mancanza di spazio, ma ha continuato a ridursi, stabilmente, con l’apertura della nuova metropolitana che ha subito ottenuto un successo di numeri sopra le aspettative. Una valida alternativa alla mera cancellazione di posti fu ideata dalla Giunta Albertini grazie al piano parcheggi. Fu calcolato all’epoca che i parcheggi “irregolari” erano circa 60.000 e quindi furono pianificati parcheggi sotterranei atti a contenere almeno 50.000 automobili. Purtroppo il progetto fu bloccato quando il conteggio si fermò a circa 25.000 nuovi posti, per scelta delle giunte Moratti e Pisapia. Forse il progetto andrebbe riavviato e speriamo che ci siano segnali in tal senso.

Cosa dire invece degli scali ferroviari? Anche su questo tema le idee sono chiare e si rifanno al Documento direttore del Secondo Passante Ferroviario, ovvero un secondo tunnel che partendo da nord-ovest e arrivando a sud avrebbe chiuso l’anello ferroviario favorendo la realizzazione di una vera Circle line, e che prevedeva la realizzazione di importanti funzioni sopra ogni stazione. Quanto fatto sugli scali invece non lo convince, infatti dare la proprietà alle Ferrovie dello Stato di quelli che prima erano terreni in comodato d’uso, perché poi li cedessero ai privati, denota una logica speculativa più che un’idea di urbanistica. Il professore si meraviglia, per esempio, di come si possa preferire spostare gli ospedali di Milano in aree lontane dai mezzi pubblici, come per il progetto pensato nelle aree Falk a Sesto San Giovanni, invece che realizzarli in aree a ridosso delle principali stazioni,  magari di nuova realizzazione. Anche il piano per il secondo passante sparì dalle agende politiche e, con Pisapia, anche dal Piano di Governo del Territorio. Quando si parla di funzioni importanti sui nodi del trasporto non può che venire in mente la BEIC a Porta Vittoria. E qua l’ex assessore non può che rammentare tutta la vicenda – antecedente al progetto BEIC – del secondo polo della Statale da realizzarsi proprio nell’area dell’ex stazione; a questa localizzazione la Giunta Formentini preferì l’area ex Pirelli alla Bicocca, con l’ormai celebre progetto dell’architetto Gregotti: una vicenda che lascia ancora l’amaro in bocca.

Cosa ne pensa invece dei nuovi progetti di metropolitane? Prima di tutto una forte critica al percorso della nuova M6 (che dovrebbe toccare il nostro municipio tra Corvetto e Santa Giulia): «non ha senso». D’altronde come potrebbe averlo visto che passa anche in aree non urbanizzate del parco Sud? Ma i dubbi si estendono anche ai prolungamenti della Metro fuori dalla città in aree poco urbanizzate, che potrebbero produrre l’effetto di un’urbanizzazione eccessiva lungo i loro tragitti, con particolare riferimento alla M3 a Paullo. Grande interesse invece per uno storico tema che ogni tanto riemerge dai cassetti del Comune: lo “sbinamento” della M1, ovvero il distacco del ramo Pagano-Bisceglie della M1 e il suo prolungamento verso il centro e poi, come spesso ipotizzato, verso l’asse di via Ripamonti. Su questo Goggi ha le idee chiare: andrebbe fatto e trasformato il tutto in una metropolitana leggera come la M4 e la M5. Ringraziamo il professor Goggi per questa lunga chiacchierata che ci ha permesso di conoscere meglio sia la storia di molte scelte passate che hanno segnato la politica cittadina negli ambiti dei trasporti e della mobilità, sia i progetti abbandonati o le scelte considerate sbagliate, con un occhio sempre attento al futuro della città.

 

Articolo tratto da QUATTRO di settembre 2022.

Per chi vuole approfondire è disponibile il mio libro “La metropolitana milanese: evoluzione urbanistica e architettonica”.

Per informazioni sull’acquisto del volume: metroricerche@yahoo.it

 

 

 

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Ed ecco che una nuova M6 appare nei progetti del Comune. Si parlava di una M6 che partisse dalla zona Certosa e lungo corso Sempione scendeva in centro e poi si dirigeva verso via Ripamonti. Ancora prima c’era la M6 fatta con il ramo Bisceglie-Pagano della M1 e una seconda tratta verso via Ripamonti. E ancora prima la M6 costituita dall’attuale tratta Garibaldi-San Siro della M5. Ma questa nuova versione, il cui progetto è stato finanziato ieri dal Ministero dei Trasporti, è un tracciato del tutto nuovo e che lascia diversi interrogativi aperti, sia per l’andamento geografico sia per le aree servite. Sembra voler imitare le nuove linee periferiche in costruzione a Parigi, infatti si vede come la tratta ovest sia predisposta per proseguire e come sembra esserci uno sbinamento verso il fondo di via Ripamonti. Credo che sia il momento, per il Comune, per dare più informazioni.

 

Per chi vuole approfondire è disponibile il mio libro “La metropolitana milanese: evoluzione urbanistica e architettonica”.

Per informazioni sull’acquisto del volume: metroricerche@yahoo.it

 


 

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