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Tag Archives: metropolitana milano

Cari Amici,

voi sapete certamente che sabato 1 Novembre 2014 la nostra Metropolitana compie 50 anni.

Franco Albini insieme a Franca Helg Bob Noorda hanno vestito l’ambiente che accompagna molti di noi ogni giorno e vogliamo festeggiare con voi questo importante compleanno! 

 

L’appuntamento è per

 Sabato primo novembre alle 17.30

davanti al Camparino in Galleria Vittorio Emanuele.

 

Scattate foto, girate video, condividete sui social con l’hashtag #metromilano50 e inviateli a storiesotterranee@metromilano50.com.
Li pubblicheremo nel sito www.metromilano50.com e a dicembre premieremo il materiale più rappresentativo della giornata!


 

© 2014 Minici Giovanni Luca – www.metroricerche.it con la Fondazione Franco Albini

Nell’ultimo ventennio del XIX secolo molte cose erano cambiate, a Londra, dove la prima linea del 1863, lunga appena 6,4 km aveva treni spinti da locomotive a vapore, nel 1886 era stata introdotta la trazione elettrica; era così nata la metropolitana nel senso moderno del termine, rappresentata dai “tube” ovvero dalle gallerie metalliche a grande profondità realizzate a “foro cieco”, portando così il concetto d’indipendenza del metrò da qualsiasi tipo di traffico o interferenza superficiale, al suo massimo livello. Dopo Londra, anche Chicago (1892), Budapest (1896), Glasgow (1897), Parigi (1900), Boston (1901), Berlino (1902) e New York (1904) si dotarono di una o più metropolitane.

Tra il 1903 e il 1905 gli ingegneri Leopoldo Candiani e Carlo Castiglioni furono i primi a proporre una metropolitana su ispirazione delle linee create a Londra, ovvero finalizzate a congiungere le varie stazioni ferroviarie. La necessità di creare una metropolitana nasce, per i due ingegneri, a seguito del contemporaneo progetto di costruzione di due nuove stazioni ferroviarie poste simmetricamente rispetto al centro cittadino. Il progetto risale al 1898, quando una commissione del Ministero dei Trasporti ipotizzo la modifica del nodo ferroviario cittadino. Tale documento prevedeva, infatti, la riorganizzazione completa della rete ferroviaria nell’ambito cittadino per riorganizzare il traffico e servire meglio Milano. Con il Decreto del 13 ottobre 1902 veniva sancita la necessità di creare due nuove stazioni, una nel lato est della città per servire sia il nuovo traffico proveniente dal traforo del Sempione, la cui inaugurazione sarebbe avvenuta nel 1906, sia dal Mediterraneo (Nord Europa e Genova), e la seconda per servire le linee provenienti dall’Adriatico (Est Europa, Sud Italia e Venezia). Si ipotizzò inoltre che entrambe le nuove stazioni sarebbero dovute essere di testa, come nelle grandi capitali europee, e non più di transito. Il progetto fu in seguito rimaneggiato e semplificato dando vita alla Nuova Stazione Centrale e con le ben più modeste proposte di modifica alla stazione di Porta Genova, mai attuate.

Contemporaneamente alla presentazione del loro progetto per il nuovo nodo ferroviario Milanese, gli ingegneri Candiani e Castiglioni ipotizzarono quindi la creazione di un “… tronco metropolitano sotterraneo a trazione elettrica, il quale potrebbe avere la sua fermata principale nel centro città e precisamente sotto l’attuale Piazza dei Mercanti…”, “… offrirà al pubblico speditezza e facilità per accedere alle due grandi stazioni viaggiatori…”.Interessante scoprire come la metropolitana sarebbe servita non solo per i passeggeri, ma anche per la posta e le merci, quindi si sarebbe concretizzata in realtà come un passante ferroviario per ogni tipo di treno, esattamente come più tardi si realizzò a Bruxelles, sebbene con dimensioni assai più ridotte e con solo due binari. I due ingegneri, nel 1905, progettarono nel dettaglio la linea metropolitana, disegnando tutte le stazioni; queste avevano una conformazione assai semplice, senza mezzanino, di tipo molto simile a quelle di Parigi. L’uscita, in genere unica, sarebbe stata protetta da una tettoia in stile Chalet svizzero, come da uso dell’epoca. Curioso il progetto per la stazione Duomo, che sarebbe dovuta sorgere nella parte sud della piazza, in linea retta con l’asse della Galleria Vittorio Emanuele; l’arco gemello di quello di ingresso alla galleria, previsto in posizione simmetrica rispetto a quello realizzato, avrebbe dovuto contenere anche l’ingresso della stazione della metropolitana.

Le seguenti immagini provengono da “Atti del Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano”, anno 1905, volume 38. Riproduzione vietata.

© 2014 Minici Giovanni Luca – www.metroricerche.it, si acconsente l’uso di questo articolo PREVIO AUTORIZZAZIONE DELL’AUTORE

Nell’ambito dei festeggiamenti per i 50 anni della Linea 1 Rossa di Milano, ho il piacere di annunciarvi questa conferenza che l’UTP (Associazione Utenti del Trasporto Pubblico) ha programmato per mercoledì 5 novembre alle ore 20,30 presso la loro sede di via Borsieri, con relatore Marco Negri. Di seguito troverete la locandina con tutte le informazioni:

Innanzitutto segnalo la nascita del sito dedicato ai 50 anni della Linea 1 Rossa di Milano:

www.metromilano50.com

Sito creato dalla Fondazione Albini con la consulenza storica del sottoscritto.

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Per questo novembre l’aggiornamento vede una selezione di foto che copre quasi tutto il secondo lotto. Stavolta manca solo la stazione Tre Torri, che essendo dentro il grande cantiere Citylife è difficilmente raggiungibile. Per la prima volta in assoluto troverete anche foto della stazione Portello.

Ma prima di una breve descrizione segnalo l’imminente nascita ufficiale dell’associazione MetroxMilano, per dare nuovo slancio e supporto alla costruzione di metropolitane, in primis la linea 4. Nell’attesa del lancio vi invito pertanto a diffondere e firmare sempre più numerosi la PETIZIONE a favore della metro 4, dal recente incontro con l’Assessore Maran è emerso che non è passata inosservata, anzi è stata di grande impatto in un panorama dove si sento parlare solo le voci contrarie.

Detto questo ecco qualche novità sul secondo lotto della linea lilla: a San Siro Stadio continua il montaggio della copertura per la grande scala di uscita dedicata allo Stadio Meazza, molti dubbi sulla resa estetica finale circolano in questi giorni, ma è davvero presto per dare giudizi. Nelle stazioni San Siro Ippodromo e Segesta, lo stato della sistemazione superficiale è ormai avanzatissimo e anche le rotaie del tram 16 sono state posate nello loro sede originale. A Lotto si stanno rivestendo le nuove uscite e continua la costruzione del corridoio di collegamento con la Linea 1 Rossa, intanto è stata completata la realizzazione dei due pozzi ascensore tra le banchine e il mezzanino nella stazione esistente. A Domodossola continua il ripristino dei sottoservizi e a breve inizierà il ripristino della superficie. A Gerusalemme, invece, sono ancora in realizzazione tutte le scale di uscita, sebbene ormai chiaramente identificabili, ci vorrà ancora del tempo per vederle complete al rustico e rivestite. A Cenisio è stata formata una nuova scala lungo il viale, in prossimità dell’attuale fermata tranviaria, mentre sono in costruzione le uscite lato sud. A Monumentale è ancora in realizzazione sia la grande scala sul piazzale sia il corridoio verso via Farini, il traffico ha subito un’ulteriore spostamento. E’ stata invece completata la scala di via Farini ed è stata quindi ripristinata la viabilità.

Per quanto riguarda i lavori in sotterranea, ormai è stata completata la posa dei binari e dell’impianto elettrico, tanto che A2A ha collegato la metropolitana alla rete elettrica. Questo permetterà a novembre di far circolare i nuovi treni per le prime prove tecniche. Procede l’allestimento delle stazioni e la posa delle porte di Banchina. L’amministratore delegato del consorzio Metro5 Giovanni D’Alò intervenuto alla manifestazione Move.App Expo, si è detto certo che allo scadere della data prevista (30 aprile 2015) saranno aperte le cinque stazioni previste.

SAN SIRO STADIO (Foto di Claudio94, riproduzione vietata)

SAN SIRO IPPODROMO (Foto di Claudio94, riproduzione vietata)

SEGESTA (Foto di Claudio94, riproduzione vietata)

LOTTO

PORTELLO
Per la prima volta, la stazione più trascurata di tutta la linea.

DOMODOSSOLA

GERUSALEMME

CENISIO

MONUMENTALE

Spostata la viabilità nella piazza del Cimitero Monumentale

© 2014 Minici Giovanni Luca – www.metroricerche.it, si acconsente l’uso di questo articolo citandone l’autore.

Licenza Creative Commons
Quest’ opera è distribuita con licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 2.5 Italia

Innanzitutto segnalo la nascita del sito dedicato ai 50 anni della Linea 1 Rossa di Milano:

www.metromilano50.com

Sito creato dalla Fondazione Albini con la consulenza storica del sottoscritto.

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Il 16 ottobre come era stato anticipato, si è tenuto l’incontro con l’Assessore alla Mobilità riguardo la situazione della metropolitana M4. L’Assessore Pierfrancesco Maran ci ha assicurato il suo assoluto impegno e volontà a portare avanti il progetto e questo è già un ottimo inizio. Non ha nascosto però che le problematiche sono molte a differenza invece delle certezze. Resta ancora in sospeso il closing finanziario (l’accordo con le banche per i finanziamenti ai privati) da raggiungere entro il 31 dicembre 2014, e l’attesa per la sentenza del Consiglio di Stato dopo il ricorso della società arrivata seconda nella gara d’appalto. Ma anche all’interno della giunta continuano i malumori per la cifra che il Comune dovrà pagare, solo a metropolitana funzionante, alla società privata che costruirà l’infrastruttura: si tratta di una somma che come per la linea 5 completa, si aggirerà sui 100 milioni di euro annui, per 22 anni, di cui circa il 40% per il servizio. E’ opportuno sottolineare che questa cifra interesserà le finanze comunali solo quando l’intera metropolitana sarà operativa, quindi non prima del 2022, quando sarà inimmaginabile poter mantenere ancora il biglietto a 1,50 euro specie se continueranno i tagli dei trasferimenti statali, e grazie alla nascita della città metropolitana sarà stato necessario rivedere per tempo l’intero assetto della tariffazione.

Dal canto nostro, come associazione MetroxMilano, abbiamo fatto notare come la nostra intenzione sia di rappresentare quella maggioranza silenziosa di cittadini che utilizzano ogni giorno i mezzi pubblici e che ritengono quest’opera fondamentale per completare la rete di Milano in aree che ancora oggi sono coperti da un’adeguata offerta. Una maggioranza, ne siamo convinti, propositiva e favorevole alla MM4, che non attira certo l’interesse di una stampa sempre più votata allo scandalo e al disfattismo, e impiega più tempo a raggiungere il suo target non essendo circoscritto nei confini di uno o due isolati ma diffuso nella città metropolitana. Abbiamo quindi comunicato la nostra intenzione di proseguire non solo con la raccolta firme ma di dare un nuovo slancio ufficializzando l’associazione e lanciando, a breve, anche un sito internet dedicato. Come anticipato la vicenda della MM4 è tutt’altro che chiusa, non c’è ancora nessuna garanzia che l’opera verrà realizzata, nonostante le “talpe” abbiano già quasi completo il loro primo viaggio dell’aeroporto. Tocca a noi vigilare con attenzione e far crescere un movimento di opinione rappresentato da chi, come noi, vuole quest’opera e i benefici che con essa arriveranno, e che per troppi anni è stato dato, nella migliore delle ipotesi, scontato.

Dal punto di vista più pratico abbiamo innanzitutto segnalato come nelle grandi opere milanesi manchi quasi del tutto l’informazione al pubblico. E’ vero che viviamo in una nazione dove tutti sono ingegneri e, a fronte della possibilità di partecipare e esprimere liberamente le proprie opinioni, ognuno farebbe le più disparate obiezioni, ma non riteniamo neanche corretto avvisare di un cantiere solo quando si posano le cesate; informare significa limitare quella montagna di approssimazione e fantasia che spesso accresce i problemi, annulla le prospettive sul futuro annullando ogni analisi sui benefici e lascia che le voci chiudano le persone in un presente di angoscia e frustrazione. L’assessore ci ha chiarito che i fondi per la comunicazione previsti per questo progetto saranno molto più abbondanti di quanto fatto per la Linea 5. Per quanto riguarda i cantieri abbiamo avuto conferme di quanto detto più volte, con l’aggiunta di una notizia non da poco: ci sarà un cantiere intermedio per la manutenzione delle talpe a San Babila. Viene anche confermata l’intenzione di aprire i primi tre cantieri (Dateo, Solari e San Cristoforo) entro dicembre 2014 non appena raggiunto il closing finanziario con le banche. In questa fase iniziale avverrà lo spostamento dei sottoservizi, cosa tutt’altro che breve; in altre parole non si sarà nessun “megascavo” a Solari già a capodanno, mentre ci sarà ancora molto tempo per ridurre al minimo l’impatto sul parco e sulle vie circostanti.

CLICCA QUA PER FIRMARE LA PETIZIONE

 

Per quanto rigguarda i cantieri i lavori procedono con grande velocità, la prima talpa dovrebbe sbucare a Forlanini FS nella seconda metà di novembre, ora si trova sotto i Tre Ponti. Questa macchina EPB ha raggiunto prestazioni notevoli, fino a 20 anelli al giorno, pari a 28 metri. Lo stesso vale anche per la seconda, posta a nord, che però ha sul suo percorso alcuni ostacoli che richiederanno qualche mese per essere rimossi. Appena fatto anche il secondo tunnel sarà completo e il complesso di macchinari che alimentano le scavatrici verranno subito rimossi dall’area dell’aeroporto e spostati a Forlanini FS dove p in fase avanzata di scavo il tratto di tunnel a cielo aperto. La SEA, gestore dell’aeroporto, ha infatti richiesto che i lavori nel suo terreno dato in prestito ai costruttori della metropolitana 4, sia liberato per il 2016. A Linate procede anche lo scavo del tunnel pedonale verso l’aerostazione: le uscite saranno posto dove adesso c’è un piccolo parcheggio moto recintato. A breve verrà deviato il traffico per completare sia il tunnel pedonale sia la prima parte dell’asta di manovra.

Al cantiere Stazione Quartiere Forlanini procedono le opere di spostamento sottoservizi, mentre a Forlanini Fs è stata gettata la soletta e parte delle pareti perimetrali della stazione della MM4. Procedono anche i lavori per la stazione ferroviaria dove questa settimana verranno spostati anche gli ultimi due binari e quindi si potranno realizzare anche le scale della banchina ad isola. Sono invece in costruzione le scale per la banchina lato centro città. Intanto emergono alcune tavole progettuali che rendono più chiara la conformazione delle due stazioni: di sicuro le due coppie di banchine saranno a due altezze differenti, con spazi ridotti al minimo – come inevitabile visto la situazione – e il sottopasso nord sarà effettivamente sotto la via Ardigò e direttamente connesso al mezzanino della metropolitana.

LINATE AEROPORTO

QUARTIERE FORLANINI

FORLANINI FS

Rendering della via Ardigò

In questo rendering si vede sia il mezzanino della metropolitana che l’ingresso del sottopasso nord della stazione ferroviaria.

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In occasione della conferenza del 14 ottobre sui 50 anni della linea rossa di Milano è stato lanciato il sito:

www.metromilano50.it

Questo sito creato dalla Fondazione Franco Albini, con il contributo della Galleria d’Arte Campari,  si avvale della consulenza storica e tecnica del sottoscritto. Il sito e’ dedicato ai 50 anni della metropolitana 1 e accompagnerà tutti gli eventi che festeggeranno il compleanno della “Rossa” per eccellenza. Vi raccomando di tenere sempre sott’occhio la sezione sulle celebrazioni e di contribuire invidato le vostre foto e le vostre idee per rendere memorabile questo anniversario!

“La nostra l’è un salott, chela là una cusina; magari multiplicada per vint, ma l’è pur semper una cusina. Mi auguro che la nostra debba restare sempre insci me l’è, un salott per i sciuri e i pori crist”

Giovanni D’Anzi, il più milanese fra i cantanti, parlando delle metropolitane di Milano e New york

E’ da tempo che alcune persone mi scrivono, dopo aver conosciuto questo blog, per riferirmi le loro testimonianze dirette e indirette sulla metropolitana di Milano. In questo momento, in cui si avvicinano sempre di più i 50 anni della Rossa, scrivo per invitare ancora più persone a riferire le loro esperienze, perchè magari hanno lavorato di persona nei cantieri delle metropolitana milanese (anche per le linee verde e gialla, perchè no!) o perchè l’hanno fatto i loro genitori, come il recente caso del signor Walter Bellini. Lo scopo è quello sia di preservare questi ricordi e proiettarli nel futuro, che quello di chiarire il più possibile una vicenda tutt’altro che semplice e documentata. Molte sono ancora le lacune perfino sul progetto della Linea 1. Dunque vi invito a farvi avanti scrivendo al mio indirizzo metroricerche@yahoo.it

© 2014 Minici Giovanni Luca – www.metroricerche.it, si acconsente l’uso di questo articolo PREVIO AUTORIZZAZIONE DELL’AUTORE

Chi conosce la storia della Linea 1, anche brevemente, prima o poi ha sentito parlare del Metodo Milano. Si tratta del sistema di costruzione dei tunnel e delle stazioni che prevedeva una diversa sequenza delle operazioni secondo un procedimento che oggi viene definito top-down, ovvero dall’alto al basso. In pratica venivano prima realizzate le pareti laterali, lasciando aperta la carreggiata centrale, sebbene ridotta; poi si procedeva a chiudere la viabilità, effettuare un primo parziale scavo, e poi realizzare la soletta di copertura del tunnel. Infine, ripristinata la viabilità, si procedeva allo svuotamento del tunnel direttamente in sotterranea e alla creazione della soletta di fondo ad arco rovescio. Il tutto con l’uso di calcestruzzo armato. Questo procedimento sostituiva quello della semplice trincea che avrebbe richiesto la sospensione della viabilità per quasi l’intera durata dei lavori, oltre a cospicui sforzi per il sostegno dei palazzi al margine delle strade, senza ricorrere allo scavo mediante scudo meccanizzato (le talpe ancora non esistevano) con costi molto più alti dovuti anche all’estrema profondità richiesta poco adatta alla falda milanese.

Pochi sanno che questo metodo è figlio di un’altra invenzione milanese, un’invenzione che ha avuto ancora più successo del metodo Milano (oggi sempre più usato nelle sue evoluzioni), ovvero l’uso dei fanghi bentonici per la realizzazione di manufatti nel terreno. Questo sistema fu brevettato dalla ditta milanese ICOS (Impresa Costruzioni Opere Specializzate) all’inizio del 1950, grazie all’intuizione dell’ingegnere austriaco Christian Veder e ad un gruppo di tecnici tra i quali figura anche Aldo Bellini, il cui figlio (Walter) ho potuto recentemente intervistare per raccogliere questa storia decisamente poco nota. Oggi l’uso dei fanghi bentonici per la realizzazione di manufatti strutturali è pressoché la norma. Difficile per un cantiere urbano non ricorrere a questo sistema per creare i limiti per uno scavo, oppure per realizzare la fondamenta di edifici anche molti alti come sta avvenendo nel complesso CityLife. Il sistema è tanto semplice quanto geniale: una speciale macchina scavatrice (anche questa invenzione brevettata dalla ICOS), effettua uno scavo nella forma indicata dal progetto, nel caso della metropolitana si tratta di pareti lineari o ondulate. Contemporaneamente nello scavo viene immessa acqua mescolata a bentonite che forma una sorta di gel. Dopo viene inserita l’armatura metallica della struttura e infine, partendo dal basso, viene gettato il calcestruzzo, il quale, essendo più pesante dei fanghi bentonici, lo sollevano verso l’alto. Una volta maturato il tutto possibile effettuare lo scavo. Il perno dell’idea sta nel fatto che la densità e la consistenza del gel permette alle pareti laterali dello scavo di non cedere e al contempo, essendo sempre un liquido, il gel può facilmente essere rimosso.

La metropolitana di Milano fece larghissimo uso di questo sistema e fu uno delle prime applicazione in ambito urbano di questo sistema, oggi di prassi. Anche in questo caso il successo di questa tecnologia Made in Italy – e in Milano – fu così ampia che nel 1964 fu deciso di chiamare la ICOS per realizzare l’enorme vasca per le fondazione del World Trade Center di New York. Questa vasca, in pratica indistruttibile, è attualmente la stessa che contiene le fondazioni dei nuovi edifici realizzati nell’isolato e una parte della tessa è lasciata in vista all’interno del museo dell’11 settembre. In inglese prende il nome di slurry wall technique, ma se volete indagare su chi sia l’inventore di questo metodo, per esempio consultando Wikipedia, ancora oggi non troverete nessun cenno alla sua storia; l’ennesimo caso di come il nostro paese sia bravo a parlare dei suoi antichi fasti, ma negato nel celebrare i suoi successi più attuali.

Per una completa lettura sui progetti realizzati dalla ICOS quando ancora era titolare dell’unico brevetto di questo sistema suggerisco la ricerca del volume La ICOS nei lavori nel sottosuolo, edito nel 1968.

Due foto che illustrano il team di ricerca con l’ingegner Aldo Bellini, a sx nella prima foto. (immagine fornita da Walter Bellini)

Dalle immagini dell’Ingegner Zuretti conservate presso la Biblioteca di Mendrisio

Il metodo Milano per tunnel e stazioni:


Alcune immagini dal volume La ICOS nei lavori nel sottosuolo:

Schema della struttura per la stazione Duomo

La struttura in opera nella stazione Duomo

La vasca del World Trade Center

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Grandi novità in questo settembre. Dopo una serie di travagliate riunioni la giunta, unitamente ai partiti di maggioranza, ha approvato l’avvio immediato dei cantieri della Metropolitana 4 fuori dalla cerchia dei bastioni. I cantieri in oggetto saranno tutti quelle compresi tra San Cristoforo e Solari e tra Tricolore e Forlanini FS dove i lavori sono già iniziati. Tuttavia un simile annuncio per nuovi cantieri non è una novità: già a ottobre 2013 durante le ormai mitologiche tre riunioni si parlò di un avvio dei lavori, ma poi, a causa di forti proteste da spontanei comitati di zona tutto si fermò. Si apprende dai vari articolo apparsi che è stato lo stesso Sindaco, durante le riunioni di giunta di questi giorni, a richiamare i partiti di maggioranza affinché non si lascino attrarre da queste proteste e ritornino a spingere per un nuovo blocco dei lavori. per questo motivo la PETIZIONE, sebbene risultata vincente, non ha per nulla esaurito il suo compito e la raccolta firme andrà avanti fino a che dalle parole non si sarà passati a fatti sostanziali.

Per i tre cantieri avviati ecco la situazione: a Linate continua la realizzazione del corridoio di collegamento tra la metropolitana e l’aeroporto, a breve inizierà il passaggio sotto la viabilità di accesso ai parcheggi, nodo tutt’altro che semplice da risolvere. Procede anche lo scavo dell’asta di manovra mentre si è fermata la costruzione delle strutture. Le talpe procedono il loro percorso sempre più vicino alla stazione Quartiere Forlanini che verrà, molto probabilmente, passata “a pieno” ovvero senza procedere prima allo scavo. Intanto proprio in questo cantiere è iniziata la seconda fase, con lo spostamento di tutte le corsie del viale Forlanini a sud del manufatto; in questo momento l’area della futura stazione è interamente a disposizione.

Per quanto riguarda il nodo Forlanini FS, in questo mese ho avuto la possibilità di effettuare una visita diretta al cantiere della stazione ferroviaria. I due sottopassi sono ormai completamente posizionati e rifiniti al rustico. Si stanno ora spostando i binari per permettere la realizzazione delle tre banchine (due laterali e una a isola). Entro fine settembre i binari merci saranno spostati, mentre in ottobre verranno spostanti anche gli altri quattro binari. Intanto è iniziata la realizzazione delle prime scale e del vano ascensore più a est nel sottopasso nord. Nel sottopassaggio sud non è ancora in realizzazione alcuna scala interna, mentre procede la realizzazione di quella esterna. Una volta completate le opere, entro il 17 aprile 2015, assicura il diretto dei lavori l’Ing. Paolo Galimberti, l’accesso alla stazione ferroviaria sarà garantito tramite un’apertura nel vano del sottopasso, che tramite una breve rampa, porterà alla stradina provvisoria attualmente utilizzata dai residenti dopo la chiusura di via Ardigò. Una volta completata anche la stazione della metropolitana il sottopasso sarà direttamente connesso al mezzanino che servirà da accesso per entrambe le strutture. La nuova via Ardigò avrà un andamento planimetrico variabile e passerà sopra il vano del sottopasso nord e a raso all’uscita di quello sud. La pista ciclabile seguirà in parte l’andamento della via Ardigò e in parte salirà in senso opposto per collegarsi al tratto presente sul ponte ferroviario di viale Forlanini/Corsica. Per quanto riguarda i cantieri della MM4 è in fase avanzata lo scavo del vano di stazione di cui sono già iniziate le opere di impermeabilizzazione che consentono di vedere bene il punto dove usciranno le due talpe. Nel contempo sta iniziando anche lo scavo del rimanente brano di tunnel sinusoidale che porta alla stazione Argonne.

LINATE AEROPORTO

La galleria per l’asta di manovra.

Il cantiere del corridoio verso l’aeroporto.

QUARTIERE FOLRANINI

FORLANINI FS

Immagine fresche da Google Earth.

 

Fotografie dell’altro realizzate dal Sig. Marco Vergini

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E alla fine ecco pronto il plastico della metropolitana Linea 1 Rossa della stazione San Babila. Grazi al lavoro di Silvio Assi, mastro modellista, tutto è stato riprodotto alla perfezione nell’allestimento originale del 1964, inclusa il celeberrimo manifesto della Campari disegnata da Bruno Munari.
Adesso attende solo di essere esposta in una bella mostra per i 50 anni della metropolitana di Milano, ma questa è un’altra storia di cui darò alcune dettagliate informazioni più avanti.

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