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Category Archives: Architettura delle metropolitane

BUON COMPLEANNO LINEA VERDE!

Siete invitati a festeggiare i 50 anni della M2 verde presso la Fondazione ATM (via Farini 9) il 4 ottobre 2019 alle ore 17,30.

Per i curiosi: la M2 fu inaugurata ufficialmente il 27 settembre 1969 dalle autorità, con alcuni ospiti su invito. Mentre il 4 ottobre 1969 la linea aprì al servizio pubblico. Di seguito troverete alcuni articoli di giornale scritti per l’inaugurazione ufficiale del 27 settembre 1969.

SONO ANCORA DISPONIBILI COPIE DEL MIO LIBRO SULLA METROPOLITANA

Se volete acquistarlo contattatemi direttamente all’email metroricerche@yahoo.it per sapere come fare per averlo al prezzo scontato di 20,00 euro.

Dopo più di 10 anni dalla stesura dei primi testi, e da ben 20 anni da quanto ho iniziato a raccogliere informazioni su questo tema, sono riuscito finalmente a pubblicare un libro che coprisse in modo esauriente (dal ’800 ad oggi) molti aspetti di cui si era scritto poco e in modo frammentario. Si intitola La metropolitana milanese, evoluzione urbanistica e architettonica Con 254 pagine, 428 immagini (quasi tutte a colori), la storia della metropolitana di Milano è stata unificata in un’unica monografia con un focus inedito: l’architettura. Oltre ad un primo capitolo sui progetti storici, sono trattate la Linea 1 rossa e la Linea 2 verde, la Linea 3 gialla, il Passante Ferroviario, la Linea 5 lilla e la costruenda Linea 4 blu. Con la completa descrizione delle architetture pensate per le metropolitane di Milano da Franco Albini, Franca Helgh, Marco Albini (che ha scritto anche la prefazione), Arrigo Arrighetti, Umberto Cappelli, Claudio Dini, Angelo Mangiarotti e la grafica di Bob Noorda. Un volume realizzato con il contributo iconografico e documentale di decine di archivi pubblici e privati (Albini, Noorda, Portaluppi, MM Spa, Metro4 Spa, ATM Spa, Biblioteche e Archivi civici di Milano) con il patrocinio della Fondazione Franco Albini e dell’Associazione Culturale QUATTRO.

 

© 2019 Minici Giovanni Luca – www.metroricerche.it, si acconsente l’uso di questo articolo e delle immagini citandone l’autore e la fonte, ad esclusione delle immagini di proprietà di terzi, come chiaramente indicato.

Licenza Creative Commons
Quest’ opera è distribuita con licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non o

Nuova grafica per le visite “La Rossa con occhi nuovi” che si tengono presso la Fondazione Franco Albini ogni ultimi sabato del mese. Lo slogan è una citazione di Franco Albini “la più grande opera di design sociale” riferita alla metropolitana 1. I contenuti non cambiano e i partecipanti avranno sempre il piacere di poter ammirare i progetti originali e una selezione di immagini tra le più belle e più significative sulle metropolitane 1 e 2 tutto ciò che ha portato alla loro nascita. Come già nel 2014 e 2015 vi racconterò tutti i segreti della genesi di una metropolitana che cambiò il modo di concepire la progettazione delle stazioni e della segnaletica. Le soluzioni di Albini, Helg e Noorda sono state talmente innovative da essere riprese in numerose altre nazioni europee e d’oltreoceano.

Sono state programmate anche le seguenti date:

-sabato 28 settembre h 15,00

-sabato 26 ottobre h 15,00

-sabato 23 novembre h 15,00

Per info e prenotazioni contattate la Fondazione Franco Albini: info@fondazionefrancoalbini.com tel: 024982378, sede via Telesio 13

MODULO DI ISCRIZIONE ONLINE

Le visite guidate saranno confermate al raggiungimento del numero minimo di 10 partecipanti.

Costo biglietto 10,00€

Per chi vuole approfondire è disponibile il mio libro “La metropolitana milanese: evoluzione urbanistica e architettonica”.

Per informazioni sull’acquisto del volume: metroricerche@yahoo.it

 


 

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VI ASPETTO TUTTI PRESSO LA FONDAZIONE ATM IN VIA FARINI 9, (2° piano) IL 4 OTTOBRE 2019 ALLE ORE 17,30

Al traguardo dei 50 anni anche “la Verde”

Breve nota sulla celebrazione a cura di Gianni Pola

 Era il 4 ottobre 1969 quando il primo convoglio della Linea 2 (la Verde) della metropolitana milanese prese ufficialmente servizio passeggeri. Erano presenti alla cerimonia inaugurale il Presidente del Consiglio Mariano Rumor, il Sindaco di Milano Aldo Aniasi, il Presidente dell’ATM Nicola Mascione, dirigenti aziendali e personalità istituzionali. Per qualche mese saranno temporaneamente utilizzati i treni della Linea 1 (la Rossa) in quanto le unità di trazione (UdT)  della Linea 2 saranno disponibili solo a partire dal giugno 1970. Non è raro quindi vedere foto e cartoline d’epoca con i convogli della “Rossa” alle fermate di Cimiano o Concorezzo. Presso la sede della Fondazione ATM, in via C. Farini 9, il Gruppo Storico ATM ripercorrerà quindi questo periodo allo scopo di celebrare doverosamente il cinquantesimo anniversario di questra linea che nella sua inaugurazione non ebbe l’attenzione e la fastosità della Linea 1 che la precedette di qualche anno. La serata avrà inizio con un compendio storico con l’utilizzo di slides illustranti le trenovie a vapore della linea Milano-Gorgonzola-Vaprio d’Adda e le “Linee Celeri dell’Adda”, antesignane della Linea 2, e il commento espositivo di documenti fotografici. Si parlerà inoltre della realtà della metropolitana milanese, delle  soluzioni di arredo, di archiettura e di urbanistica che hanno fatto scuola a livello mondiale aiutati dal commento dell’amico Giovanni Luca MINICI  autore del libro “La Metropolitana Milanese”. A seguire la premiazione del 1° macchinista della Linea 2, Giancarlo BRAMBILLA, che diede il primo colpo di manettino al posto di manovra della sua motrice.

SONO ANCORA DISPONIBILI COPIE DEL MIO LIBRO SULLA METROPOLITANA

Se volete acquistarlo contattatemi direttamente all’email metroricerche@yahoo.it per sapere come fare per averlo al prezzo scontato di 20,00 euro.

Dopo più di 10 anni dalla stesura dei primi testi, e da ben 20 anni da quanto ho iniziato a raccogliere informazioni su questo tema, sono riuscito finalmente a pubblicare un libro che coprisse in modo esauriente (dal ’800 ad oggi) molti aspetti di cui si era scritto poco e in modo frammentario. Si intitola La metropolitana milanese, evoluzione urbanistica e architettonica Con 254 pagine, 428 immagini (quasi tutte a colori), la storia della metropolitana di Milano è stata unificata in un’unica monografia con un focus inedito: l’architettura. Oltre ad un primo capitolo sui progetti storici, sono trattate la Linea 1 rossa e la Linea 2 verde, la Linea 3 gialla, il Passante Ferroviario, la Linea 5 lilla e la costruenda Linea 4 blu. Con la completa descrizione delle architetture pensate per le metropolitane di Milano da Franco Albini, Franca Helgh, Marco Albini (che ha scritto anche la prefazione), Arrigo Arrighetti, Umberto Cappelli, Claudio Dini, Angelo Mangiarotti e la grafica di Bob Noorda. Un volume realizzato con il contributo iconografico e documentale di decine di archivi pubblici e privati (Albini, Noorda, Portaluppi, MM Spa, Metro4 Spa, ATM Spa, Biblioteche e Archivi civici di Milano) con il patrocinio della Fondazione Franco Albini e dell’Associazione Culturale QUATTRO.

 

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Tante volte si è parlato di un infopoint per la Metro 4. Ad un certo punto, come risposta alle critiche montante tra il 2014 e il 2015, ne venne data per certa la realizzazione. Qualcuno parlò di due padiglioni da installare uno in piazzale Susa e uno al parco Solari. Poi nulla. Ho visitato vari infopoint nel tempo, da quello del CrossRail a Londra, a quello della U5 a Berlino (modesto) passando per altri di cui non ho più memoria. Ma quello realizzato a Vienna per il prolungamento dell’U2 e l’arrivo dell’U5 sembra davvero essere una pietra miliare di altissimo livello. Informare e coinvolgere i cittadini in queste grandi opere ha un valore altissimo per il buon procedere dei cantieri. Prima di tutto un infopoint ben fatto dice a tutti “noi lo realizziamo per voi cittadini e vogliamo coinvolgervi”. Un coinvolgimento che significa spiegare cosa si sta facendo e come, perché chi conosce può capire meglio ed evitare prese di posizione basate su conoscenze errate. E poi ha anche la funzione di presentare l’opera, creare un’attesa, che poi si traduce in un più rapido successo di pubblico. Pensate cosa avrebbe significato un infopoint sul Passante Ferroviario, un oggetto misterioso che i Milanesi hanno compreso in massa solo con l’Expo, ovvero nel 2015, 20 anni dopo la sua apertura. Ma torniamo a Vienna; un primo tentativo di metropolitana fu messo in opera nel 1898, con il nome di Stadtbahn, con treni a vapore, con le magnifiche stazioni e infrastrutture progettate da Otto Wagner in stile Secessionista (la versione austriaca del Liberty e dell’Art Nouveau). I padiglioni realizzati per la stazione Karlsplatz da Otto Wagner sono ormai un simbolo di Vienna. Ma la vera e propria metropolitana di Vienna modernamente concepita, con treni elettrici, fu inaugurata l’8 maggio 1976, con uno stile chiaramente ispirato all’architettura funzionalista milanese di Albini, Helg e Noorda. In quell’occasione la Stadtbahn di Wagner fu riconvertita nelle linee U4 e U6 della metropolitana, che con le linee di metro tradizionale U1 e U3 e la linea tranviaria interrata U2 costituiscono ad oggi la rete viennese. Ebbene si, U1, U2, U3, U4 e U6? E la linea U5? Manca! Manca dalla fine degli anni ’70. Ovviamente nessuno è stato impiccato per il salto di numero, come invece qualcuno avrebbe voluto per la mancanza della M4 nella sequenza milanese. In fondo a chi importa se manca il numero, la funzione della metropolitana e di tutti i trasporti è di andare da un punto all’altro e il numero indica il tracciato.

Ebbene ora è giunto il tempo di creare anche la U5, in realtà un vecchio progetto, tagliando in due la U2 nel centro cittadino, sotto il monumentale Ring; il grande viale costruito al posto delle mura difensive della città. Proprio per illustrare la nuova U5 e il prolungamento dell’U2 è nato l’infopoint oggetto di questo post. Faccio notare la presenza del mock-up (ultima foro), ovvero una prova di allestimento in scala 1:1, dell’interno della stazione. Sopravvive ancora lo stile Viennese, figlio di quello Milanese: ovvero i pannelli in acciaio per le pareti e la striscia segnaletica doppia con il nome della stazione in Helvetica bianco su fondo del colore della linea (celeste per l’U5) e la striscia sussidiaria sopra con scritta bianca su fondo nero (invertita rispetto a Milano).

 

 

 

 

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Quello che vi presento oggi è un “intero postale” emesso dalle poste dell’URSS nel 1959 e raffigurante il piano banchine della stazione Avtovo (ABTOBO) della linea 1 della Metropolitana di San Pietroburgo. Prima di tutto una piccola digressione, un intero postale è un oggetto utile alla spedizione su cui è stato già pagato anche il costo del trasporto. In pratica con la cartolina si compra anche il francobollo che invece di essere incollato in un secondo momento, è già stampato su di essa.  Può essere una cartolina, una busta, un modulo, ma anche (più di recente) delle intere scatole. Detto questo l’intero postale raffigura quella che forse è la più celebre e senza dubbio la più particolare delle stazioni di San Pietroburgo, realizzata nel 1955 su progetto degli architetti Yevgeny Levinson (1894-1968, ucraino) e A.A. Grishka e dell’ingegner S. M. Apshtein. La particolarità sono le colonne di cristallo; ovvero le colonne ricoperte da placche in vetro in rilievo, realizzate dalla locale ditta Lomonosov. Le colonne sono presenti anche nell”intero postale; in origine dovevano essere tutte realizzate con questo rivestimento, ma alla fine si fermarono a 8, rivestendo le rimanenti in marmo.

Attualmente è considerata fra le più belle stazioni della metropolitana al Mondo.

 

 

 

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Per chi vuole approfondire è disponibile il mio libro “La metropolitana milanese: evoluzione urbanistica e architettonica”.

Per informazioni sull’acquisto del volume: metroricerche@yahoo.it

 


 

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Nuova grafica per le visite “La Rossa con occhi nuovi” che si tengono presso la Fondazione Franco Albini ogni ultimi sabato del mese. Lo slogan è una citazione di Franco Albini “la più grande opera di design sociale” riferita alla metropolitana 1. I contenuti non cambiano e i partecipanti avranno sempre il piacere di poter ammirare i progetti originali e una selezione di immagini tra le più belle e più significative sulle metropolitane 1 e 2 tutto ciò che ha portato alla loro nascita. Come già nel 2014 e 2015 vi racconterò tutti i segreti della genesi di una metropolitana che cambiò il modo di concepire la progettazione delle stazioni e della segnaletica. Le soluzioni di Albini, Helg e Noorda sono state talmente innovative da essere riprese in numerose altre nazioni europee e d’oltreoceano.

Il prossimo appuntamento è per il 25 maggio alle ore 10,30 attenzione, nuovo orario!

Inoltre sono state programmate anche le seguenti date:

-sabato 22 giugno h 15,00

-sabato 22 luglio h 15,00 (solo su richiesta)

-sabato 28 settembre h 15,00

-sabato 26 ottobre h 15,00

-sabato 30 novembre h 15,00

 

Per info e prenotazioni contattate la Fondazione Franco Albini: info@fondazionefrancoalbini.com tel: 024982378, sede via Telesio 13

MODULO DI ISCRIZIONE ONLINE

Le visite guidate saranno confermate al raggiungimento del numero minimo di 10 partecipanti.

Costo biglietto 10,00€

Per chi vuole approfondire è disponibile il mio libro “La metropolitana milanese: evoluzione urbanistica e architettonica”.

Per informazioni sull’acquisto del volume: metroricerche@yahoo.it

 


 

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Vi aspetto numerosi ai prossimi eventi pubblici di presentazione. Non c’è bisogno di prenotare, ma alcuni spazi sono ridotti percui vi consiglio di presentarvi per tempo! Vi aspetto numerosi!

SONO ANCORA DISPONIBILI COPIE DEL MIO LIBRO SULLA METROPOLITANA

 Se volete acquistarlo contattatemi direttamente all’email metroricerche@yahoo.it per sapere come fare per averlo al prezzo scontato di 20,00 euro.

Dopo più di 10 anni dalla stesura dei primi testi, e da ben 20 anni da quanto ho iniziato a raccogliere informazioni su questo tema, sono riuscito finalmente a pubblicare un libro che coprisse in modo esauriente (dal ’800 ad oggi) molti aspetti di cui si era scritto poco e in modo frammentario. Si intitola La metropolitana milanese, evoluzione urbanistica e architettonica Con 254 pagine, 428 immagini (quasi tutte a colori), la storia della metropolitana di Milano è stata unificata in un’unica monografia con un focus inedito: l’architettura. Oltre ad un primo capitolo sui progetti storici, sono trattate la Linea 1 rossa e la Linea 2 verde, la Linea 3 gialla, il Passante Ferroviario, la Linea 5 lilla e la costruenda Linea 4 blu. Con la completa descrizione delle architetture pensate per le metropolitane di Milano da Franco Albini, Franca Helgh, Marco Albini (che ha scritto anche la prefazione), Arrigo Arrighetti, Umberto Cappelli, Claudio Dini, Angelo Mangiarotti e la grafica di Bob Noorda. Un volume realizzato con il contributo iconografico e documentale di decine di archivi pubblici e privati (Albini, Noorda, Portaluppi, MM Spa, Metro4 Spa, ATM Spa, Biblioteche e Archivi civici di Milano) con il patrocinio della Fondazione Franco Albini e dell’Associazione Culturale QUATTRO.

 

 

 

 

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Spulciando e rispulciando i vari volumi della mia biblioteca sulla metropolitana di Milano (e su quelle del resto del mondo) ho intravisto uno stralcio di questo articolo comparso su Il Giorno di venerdì 4 dicembre 1964 a firma di Bruno Munari. Così ho deciso di andare alla Biblioteca Sormani per cercarlo e leggerlo per intero. Lo ritengo molto interessante perché un genio della grafica come Bruno Munari volle spiegare al pubblico le scelte, all’epoca d’avanguardia, fatte per la segnaletica coordinata della metropolitana 1 rossa di Milano. Nel testo viene spiegato in modo molto chiaro quali sono le concezioni alla base delle scelte effettuate da Bob Noorda, e da Franco Albini e Franca Helg, spinti da un’amministrazione comunale alquanto illuminata. Vi lascio all’articolo che parla da sé (vi consiglio di scaricare il PDF perché più leggibile dell’immagine).

VERSIONE PDF PER UNA MIGLIORE LEGGIBILITA’mm1_ilgiorno_04121964_5

Bruno Munari (Wikipedia)

E’ ancora disponibile il libro “La metropolitana milanese”

Per acquistarlo ad un prezzo speciale potete contattarmi direttamente all’email: metroricerche@yahoo.it

IN OFFERTA SPECIALE AD EURO 20,00!!!

 

 

 

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Oggi vi parlo di un altro abbastanza recente (2010) esempio di buona architettura per le stazioni di una metropolitana. Siamo a Singapore, dove dagli anni ’80 è stato avviato un massiccio programma di realizzazione di linee metropolitane utili a coprire l’intero territorio dell’isola città-stato. In questo modo sono passati dagli 0 km del 1986 ai 170km di oggi, secondo un trend di crescita tipico di molte grandi città asiatiche (Cina su tutti). Premetto che questo incremento così poderoso può difficilmente essere comparabile con le lentezze occidentali, teniamo sempre conto che parliamo di paesi con una fortissima crescita economica e molte risorse a disposizioni, ma anche paesi con sistemi politici più o meno totalitari che possono facilmente ridurre le pastoie burocratiche che sperimentiamo, per esempio, in Italia. Fatta questa premessa, come risposta al solito “ma a Shanghai in dieci anni hanno realizzato dieci linee”, passiamo ora all’oggetto del post: la stazione Bras Basah. Si tratta di una delle stazioni della Circle Line che transitano per il centro lungo un ramo secondario della linea principale, la quale sarà a breve effettivamente circolare. Siamo nel centro storico della città coloniale di Singapore, in una zona ricca di istituzioni, musei e sedi universitarie, tuttavia gli spazi a disposizione sono comunque ampi e hanno permesso di realizzare due grandi volumi affiancati, uno per le scale di discesa e uno con il mezzanino e le banchine. Il percorso di accesso funziona in questo modo: dalle scale di accesso dall’esterno si accede alle due estremità simmetriche del mezzanino. Dopo aver passato i tornelli si procede verso un grande volume laterale collegato da corridoi al mezzanino. Questo volume contiene due gruppi simmetrici e incrociati di scale mobili ed è coperto da una grande vetrata sulla quale scorre l’acqua di una fontana. Con questo gruppo di scale si accede ad un livello intermedio dal quale, tramite altri due corridoi si ritorna nel volume principale, sotto il mezzanino. Da questo piano si scende poi a livello delle banchine. Lo spazio di attesa è illuminato da due grandi vano obliqui che portano la luce dalla vetrata di copertura del vano laterale fino al vano principale creando un grande gioco di geometrie che, a detta dei progettisti, lo studio WOHA, richiama le architetture presenti nei disegni delle Carceri di Piranesi. E confermo che la citazione non è affatto sbagliata, l’effetto è notevole e il richiamo ai volumi del Piranesi è sensata.

Stazione Bras Basah, della Circle Line (CC), Singapore, progetto dello studio WOHA.

Area totale 16.289,60 mq

Apertura 17 aprile 2010

Da “Urban rail transit design manual” di Vidal Luis, Edizioni Design Media Publishing Limited, Hong Kong 2013 pag 234/239

Una delle poche mappe “geografiche” della metropolitana di Singapore.

 

 

 

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